Gli assembramenti di pierre auguste Renoir in “ bal au moulin de la Galette”
- ilbugiardinodellarte
- 14 gen 2021
- Tempo di lettura: 3 min

In quest'articolo affronteremo un tema a noi molto caro e che perfettamente si inserisce nell'ottica del momento storico che stiamo vivendo: la collettività. In questa situazione di emergenza da Covid 19 e di “distanziamento sociale”, vogliamo esorcizzare la lontananza dall'altro attraverso un'opera del pittore della gioia di vivere: Pierre Auguste Renoir. La scelta è ricaduta su uno dei più famosi dei suoi quadri che si intitola “ballo al moulin de la Galette” che raffigura un tipo di socialità opposta a quella che stiamo vivendo ormai da circa tre mesi: vediamo un gruppo di persone ,mentre noi che osserviamo siamo ancora nelle nostre stanze o nei nostri uffici a desiderare il momento tanto atteso in cui le nostre mani torneranno a sfiorarsi , ed un abbraccio non sarà più presagio di sciagure.
Andiamo ad analizzare l’opera : questa mostra la vita quotidiana dei giovani parigini dell'800 che si ritrovavano sovente, nel celeberrimo “cafè de la Galette” a Montmartre . Sono colti nelle espressioni più disparate: chi chiacchiera indisturbato, chi danza , chi fuma una pipa in quest’ambientazione mondana frequentata da artisti ed intellettuali alla moda con grandi gonne e grandi cilindri, quasi come se questi potessero in qualche modo misurare il loro grado di apprezzabilità.
Questo cafè esiste ancora in “Rue de l'Université”, e durante la Belle Epoque ospitava giovani di ogni estrazione sociale che vi si recavano per studiare o chiacchierare, ballare o confrontarsi, e fu questo ad attirare l'attenzione di Renoir che voleva rappresentare freschezza, la spensieratezza e la giovialità che trovava ogni qual volta si recava in questo luogo sognante.
Lo stile richiama lo stile impressionista e numerose furono le difficoltà che dovette affrontare nel dipingerla, ma sapeva che avrebbe realizzato un'opera senza eguali che sarebbe passata alla storia; infatti immediato fu il successo che lo portò addirittura ad esporre il suo quadro nella terza Mostra degli impressionisti nel 1877 .
La critica si divise tra chi pensava che le figure fossero troppo semplici e chi invece, attraverso questa presunta semplicità riusciva a cogliere la spensieratezza che attraversava la Parigi di quegli anni.
L'artista dona alla scena un senso di profondità diagonale tracciando una linea che va dallo schienale della sedia in primo piano spostandosi verso sinistra. I colori giocano un ruolo fondamentale in quanto nella loro precisa disposizione, regalano il giusto dinamismo alla scena. Le pennellate sono veloci, Renoir non preparò un bozzetto, come si faceva di solito, ma decise di dipingere direttamente in modo da rendere la scena “immediata”. Questa tecnica risponde perfettamente allo stile impressionista che predilige la pittura en plein air per dipingere la realtà dal vivo cogliendone anche la varietà infinita di sfumature. I colori non sono più mescolati su una tavolozza ma vengono direttamente accostati sulla tela dando vita ad immagini quasi “sfocate”.
L'opera oggi dunque mostra semplicemente, e non banalmente, le “relazioni umane” quelle che in questo periodo sono state limitate e di cui molti sentono l'incessante bisogno. Le relazioni interpersonali sono cambiate nei secoli, sicuramente nel periodo di Renoir non esistevano telefonini ed altri dispositivi per cui le interazioni risultavano essere più dirette…esattamente come vediamo nel dipinto: senza esitazioni o distrazioni. Esiste solo l'altro.
Il contatto diretto rimane uno dei metodi fondamentali per la crescita di ogni singolo individuo . attraverso i rapporti interpersonali conosciamo gli altri ma anche noi stessi in quanto ci consentono di scoprire cos'è che vogliamo e ci aspettiamo da una relazione per l'appunto “sociale”. Un doppio focus che ci aiuta a scegliere una traiettoria. L'uomo è un “animale sociale” ; sente naturalmente il bisogno di instaurare dei rapporti umani che siano più o meno profondi. Essere un “animale sociale” significa anche che l'uomo inevitabilmente ricerchi la soddisfazione dei bisogni di valore e di approvazione negli altri, con i modi più disparati . Sarà per questo che i giovani del dipinto sono vestiti in modo così ricercato e alla moda?
Parliamo di “connessione sociale” cioè l'esperienza di sentirci collegati agli altri; questa è fondamentale per lo sviluppo sociale e dell'individuo e genera sorrisi e sguardi che creano arte, come in questo caso.
Molti , come i giovani ritratti da Renoir, attendono di rivivere una vita fatta di spensieratezza. Abbiate paura anche di perdere quello che avete imparato in questi giorni di incessante solitudine : la calma. Vivere bene il singolo per godere meglio del collettivo è forse un insegnamento che quest'esperienza inaspettata ha dato a tutt* noi, ed è giusto custodirlo con cura.
Pierre Auguste Renoir, Bal au Moulin de la Galette, 1876, Musée d'Orsay, Parigi.
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