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Immagino dunque sono

  • ilbugiardinodellarte
  • 16 gen 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

“Immaginazione”: una parola che rimanda a sensazioni, ricordi, che fa nascere un sorriso sulle labbra di chiunque in quanto tutt*, indistintamente, immaginiamo costantemente le cose più disparate.

Siamo ciò che mangiamo, siamo ciò che facciamo ma nessuna di queste cose potrebbe esistere senza prima essere stata pensata.

Infatti, l’immaginazione è proprio questo: una “particolare forma di pensiero” che non rispetta regole fisse né la logica prestabilita, ma è un’associazione libera di idee.

Ecco quindi, la prima caratteristica dell’immaginazione, non che il nostro obiettivo sia di schematizzare quanto di più personale esista al mondo, ma indubbiamente chiarendo questa caratteristica fondamentale dell’immaginazione stessa, chiariamo a nostro avviso, quanto suddetto; l’immaginazione è LIBERTA’.


La filosofia aristotelica fornisce una “definizione” dell’immaginazione e della sua caratteristica principale, affermando che essa è “la facoltà di produrre immagini sensibili, connessa ai sensi ma non limitata o condizionata da essi, distinta dall’intelletto e dall’opinione, è una forma di movimento”.

Anche la psicologia ha fornito una definizione di quest’attitudine involontaria di ogni essere vivente affermando che “l’immaginazione è quel processo capace di trasformare progressivamente nella coscienza i dati dell’esperienza e di creare elementi nuovi”.

Capiamo bene quindi che non stiamo parlando di un aspetto di secondo piano, ma di un qualcosa che nasce con noi o che forse addirittura crea ciò che siamo nel mondo in cui viviamo ed è per questo che ognun* di noi dovrebbe dedicare un’attenzione stabile e decisiva a questo aspetto, senza permettere che questo passi in secondo piano preferendo, con estrema sicurezza, una via esclusivamente pratica ed estenuante, ma garantendo al nostro inconscio di sviluppare pensieri abilmente immaginifici in quanto una vita senza ciò, sarebbe una vita priva di colori (che sono nati indubbiamente grazie ad un’intuizione che un germoglio dell’immaginazione).


L’immaginazione è il pilastro di tutto ciò che esiste, e ognuno di noi può nutrirsi di essa attraverso vari canali. Quello secondo noi più immediato è potente è indubbiamente l’arte (in tutte le sue forme si intende).

Alcuni artisti ,secondo noi, hanno la capacità di nutrirsi e nutrire questo aspetto rilevante della vita di ognuno, ed è per questo che oggi parliamo di Renè Magritte, che grazie alle sue opere ci catapulta, non in un mondo da lui creato, ma in un mondo che noi creiamo attraverso l’osservazione delle sue opere.

L'opera da noi scelta è "Il donatore felice" (1966).



In effetti, lo scopo del principale esponente del surrealismo, era quello di instillare in ognuno un dubbio attraverso il processo cognitivo che nasce dall’osservazione delle sue opere. Immaginare cosa quell’opera ci vuole raccontare risulta quasi impossibile ed è qui che inizia il viaggio; dov’è l’uomo, chi è, cosa guarda? Tutte queste domande resteranno necessariamente irrisolte ma soprattutto, sono superflue in quanto la prerogativa della sua arte è quella di decontestualizzare; infatti Magritte non raffigura oggetti fantastici ma reali solo in un contesto estraneo al loro abituale.

Questo effetto genera estraniamento, disorientamento che risultano fondamentali per stimolare un riflessione.


Ma chi è René Magritte?

Magritte è stato un importantissimo pittore belga, il principale esponente del Surrealismo.

Nasce a Lessin nel 1898.

La sua vita è caratterizzata da molti spostamenti, uno dei quali è stato sicuramente significativo in quanto Magritte lo ricorderà come il luogo in cui sua madre morirà suicida: Chatelet.


Evento indubbiamente fondamentale per il pittore che infatti richiama in varie opere tra cui, ad esempio, "le fantasticherie del passeggiatore solitario".

La sua formazione è classica ma già nel 1916 si iscrive all’accademia di Belle arti di Bruxelle e i suoi inizi come pittore sono nell’ambito delle avanguardie del Novecento tra cui cubismo e futurismo; sarà solo la conoscenza con Giorgio de Chirico a dare un twist speciale alla sua arte in quanto con lui si inizia al surrealismo.

Per quanto riguarda questa corrente potremmo semplificarne la sua complessità affermando che è un movimento artistico che esprime una realtà misteriosa, immaginifica, che come scopo ha quello di indagare gli aspetti più profondi e “scomodi” della psiche umana.


Ed è per questo che oggi, care lettrici e cari lettori, vi invitiamo ad immergervi nelle vostre opere preferite di questo immenso artista, per riscoprire qualcosa in più su voi stess*.


Rosamaria Annunziata

Cecilia Borrelli




 
 
 

1 Comment


della.crivelli
Jan 16, 2021

Sono veramente contenta di constatare con quanto entusiasmo, sensibilità e intelligenza scriviate questi vostri interventi , interessanti e stimolanti per le riflessioni che si accompagnano e integrano la trattazione più strettamente legata alla lettura dell'opera d'arte. Siete un esempio di quanto il cambio generazionale possa dare buoni frutti!

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